La disciplina dell'applicazione degli aumenti
Spostando l'attenzione sul concorso di circostanze aggravanti, segnatamente sull'art. 63 del codice penale, troviamo la disciplina dell'applicazione degli aumenti.
Primo comma: quando la legge dispone che la pena sia aumentata entro limiti determinati, l'aumento si opera sulla quantità di essa che il giudice applicherebbe al colpevole qualora non concorresse la circostanza che la fa aumentare.
Secondo comma: se concorrono più circostanze aggravanti l'aumento si opera sulla quantità di essa risultante dall'aumento precedente (es.: pena-base 9 mesi + 1/3 = 12 mesi + 1/3 = 16 mesi).
Terzo comma: quando per una circostanza la legge stabilisce una pena di specie diversa (ad es. la reclusione) da quella ordinaria del reato (ad es. la multa) o si tratta di circostanza ad effetto speciale, l'aumento per le altre circostanze non opera sulla pena ordinaria del reato, ma sulla pena stabilita per la circostanza anzidetta (ad es. pena-base 6 anni + 1/2 = 9 anni + 1/3 = 12 anni).
Quarto comma: se concorrono più circostanze aggravanti tra quelle indicate nel secondo capoverso (cioè il terzo comma) di questo articolo, si applica soltanto la pena stabilita per la circostanza più grave; ma il giudice può aumentarla (ad es. pena-base 6 anni + 1/2 = 9 anni + - nel caso il giudice decida di aumentarla - aumento non oltre un terzo ai sensi dell'art. 64, primo comma, del codice penale).
Il quarto comma dell'art. 63 (non dell'art. 64 come erroneamente indicato in un periodo della sentenza in esame) bene si attaglia ai casi di recidiva “qualificata”, circostanza aggravante ad effetto speciale: se concorre con un'altra circostanza aggravante ad effetto speciale o per la quale sia prevista una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato, l'aumento per la recidiva “qualificata”, nel caso si applichi, è sempre modulabile alla luce del citato art. 64, primo comma, del codice penale, che stabilisce che, quando l'aumento di pena non è determinato dalla legge, la pena è aumentata fino a un terzo.
E qui ci si dovrebbe fermare, dovendosi constatare una grave irragionevole lacuna: una norma simile non è prevista per la recidiva “semplice”, che dovrebbe dunque, se applicata, comportare l'aumento fisso di un terzo della pena.