Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Fiscale 2025
13 Giugno 2025
In primis, il focus è incentrato sulla proroga delle scadenze per aderire al Concordato Preventivo Biennale, la forma di tassazione consensuale che rientra a pieno nel “nuovo volto del fisco” collaborativo e preventivo. Come si legge nel testo del decreto “il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il 30 settembre”. In tal modo si amplia la platea di soggetti che possono aderire alla proposta di concordato con l'indubbio vantaggio di incrementare il gettito fiscale. Il decreto fiscale interviene anche sulle categorie che possono avvalersi del concordato preventivo biennale, escludendo tutti coloro che si trovino in regime “forfettario”. L'alleggerimento e la semplificazione degli adempimenti è tra gli obiettivi della riforma fiscale e, in tal senso, si colloca il rinvio dei versamenti per i soggetti titolari di partita Iva, i quali potranno adempiere alla obbligazione tributaria entro il 21 luglio (saldo e primo acconto 2025) con possibilità di slittamenti al 20 agosto (con una aggiunta del 4% di interessi). Sul versante della giustizia, invece, si persegue il processo di efficientamento e digitalizzazione prevedendo, a tal proposito, che “la Corte di Giustizia Tributaria, subito dopo la discussione in pubblica udienza o, se questa non vi è stata, subito dopo l'esposizione del relatore delibera la decisione in segreto nella camera di consiglio e il Presidente, al termine, dà lettura immediata del dispositivo, salva la facoltà della corte di riservarne il deposito in segreteria e la sua contestuale comunicazione ai difensori delle parti costituite entro il termine perentorio dei successivi sette giorni”. Sempre nell'ottica dell'efficientamento “gli atti e i documenti non devono essere nuovamente depositati nelle fasi successive del giudizio o nei suoi ulteriori gradi”. Come si affermava in precedenza, il decreto è intervenuto anche sulle garanzie partecipative ed, infatti, ha prescritto che lo “schema di atto”, neointrodotto all'art. 6-bis, l. n. 212/2000, dlgs. n. 219/2023, deve recare oltre all'invito alla formulazione di osservazioni da parte del contribuente, anche quello della presentazione di una istanza per la definizione dell'accertamento con adesione. In tal modo viene introdotto il cd. doppio contraddittorio”, rafforzando l'impianto partecipativo nella rideterminazione della pretesa fiscale. Il decreto prevede, inoltre, la possibilità per il contribuente che sia stato destinatario di accessi, ispezioni e verifiche fiscali di formulare l'istanza di accertamento con adesione, nonché l'opportunità per i contribuenti che abbiano ricevuto atti per i quali non sia previsto il contraddittorio preventivo, di presentare, anteriormente alla impugnazione dell'atto dinnanzi alla Corte di Giustizia, una istanza di accertamento con adesione. Il decreto presta particolare attenzione anche alla tracciabilità delle spese, al fine di poter godere delle agevolazioni fiscali sotto forma di deduzioni delle somme investite per trasferte, viaggi e spese di rappresentanza. |