Nulla la convocazione dell’assemblea condominiale via mail

La Redazione
24 Giugno 2025

La convocazione dell'assemblea di condominio non può avvenire tramite e-mail ordinaria, anche se il condomino ha autorizzato l'amministratore a inviare al suo indirizzo di posta elettronica semplice tutte le comunicazioni future del condominio: l'elenco dei mezzi con cui deve essere inviato l'avviso di convocazione è tassativo.

L'art. 66, comma 3, disp. att. c.c. stabilisce infatti che la convocazione deve essere inviata solo tramite raccomandata, posta elettronica certificata (PEC), consegna a mano o fax. Questa norma è inderogabile, in quanto garantisce la certezza della ricezione da parte dei destinatari, cosa che la posta elettronica semplice non può assicurare.

Pertanto, se la convocazione avviene con mezzi diversi da quelli previsti, la delibera approvata dall'assemblea può essere annullata.

È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che, con l'ordinanza in esame, ha accolto il ricorso di una società che aveva impugnato una delibera condominiale per irregolarità nella convocazione.

Secondo la riforma introdotta dalla l. n. 220/2012, le forme di comunicazione per la convocazione all'assemblea costituiscono un requisito essenziale per la validità delle delibere adottate: se uno dei condomini non riceve l'avviso, la delibera può essere annullata. L'onere della prova dell'omessa comunicazione spetta a chi la contesta, ma l'ente di gestione deve dimostrare che tutti i destinatari hanno ricevuto l'avviso in tempo utile: la comunicazione dell'assemblea, infatti, è un atto recettizio che produce effetti solo quando giunge a conoscenza del destinatario.

Pertanto, l'amministratore non può decidere autonomamente di inviare gli avvisi delle riunioni tramite e-mail ordinaria, e neppure la prassi formatasi in tal senso può giustificare questa modalità. Il regolamento condominiale può prevedere solo forme di comunicazione alternative che consentono la presunzione di conoscenza degli avvisi, come la ricevuta di avvenuta consegna della PEC; inoltre, il singolo condomino non può autorizzare la deroga alla norma stabilita per tutelare gli interessi di tutti i partecipanti.

La questione viene quindi rimessa ai giudici del rinvio.

(fonte: dirittoegiustizia.it)

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.