Responsabilità da cose in custodia: colpa esclusiva del danneggiato se il comportamento è imprudente e negligente
14 Luglio 2025
Con la controversia in esame ci troviamo nell'ambito applicativo dell'art. 2051 c.c., che disciplina la responsabilità per danni cagionati da cose in custodia, con questa disposizione si configura un'ipotesi di responsabilità oggettiva, in cui il custode risponde del danno provocato dalla cosa che ha in custodia, indipendentemente da ogni valutazione circa la propria condotta colposa. Perciò è necessario che l'evento dannoso sia stato cagionato direttamente dalla cosa e non dal suo mero utilizzo. Fatta questa doverosa premessa, nel caso di specie, la decima sezione civile del Tribunale di Milano ritiene che la canalina passacavi fosse chiaramente visibile e oggettivamente evitabile, tenuto conto altresì del fatto che il sinistro si è verificato in condizioni di piena illuminazione diurna, come confermato dallo stesso attore. Inoltre, come emerso nel corso dell'istruttoria orale, la canalina passacavi era di colore grigio e con strisce gialle, perciò la difforme colorazione permetteva una forma di segnalazione preventiva, idonea a richiamare l'attenzione dei passanti e a porli nelle condizioni di adottare condotte diligenti e cautele adeguate al fine di evitare qualsivoglia pregiudizio o danno. Dunque, continua il Giudice milanese, se Tizio, transitando in pieno giorno, avesse adottato un comportamento improntato alla normale cautela – in relazione a una situazione di rischio percepibile con l'ordinaria diligenza – avrebbe potuto agevolmente notarla, ridurre la velocità del velocipede ed eventualmente arrestarsi prima di raggiungerla, senza alcuna difficoltà. Alla luce di quanto esposto, è facilmente evidenziabile come l'adozione di una condotta prudente — nella fattispecie, una mera riduzione della velocità in prossimità dell'ostacolo visibile e segnalato o l'arresto del velocipede — sarebbe stata sufficiente ad evitare il danno. Ne consegue che l'evento lesivo è riconducibile a un comportamento imprudente e negligente del soggetto danneggiato, in palese violazione dell'ordinaria diligenza esigibile ai sensi dell'art. 1227, comma 1 c.c. e del principio di solidarietà espresso dall'art. 2 Cost. Pertanto, conclude il Giudice del merito, la responsabilità per l'accaduto deve essere imputata esclusivamente alla sua condotta colposa, con conseguente esclusione di ogni profilo di responsabilità in capo all'ente comunale. |