Approvato il Decreto Correttivo Irpef-Ires

15 Luglio 2025

Si intensifica l'attività di sistematizzazione della disciplina tributaria. 

Il 14 luglio 2025 il Governo ha approvato, in via preliminare, il Decreto legislativo Correttivo  della riforma Irpef, in attuazione della legge delega fiscale n. 111 del 9 agosto 2023. 

Il provvedimento si colloca nell'ottica della  collaborazione e maggiore equità del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente, in linea con il nuovo volto del fisco. 

Il Decreto apporta delle modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente, ampliando le ipotesi per l'applicazione dell'istituto dell'autotutela tributaria anche ai procedimenti sanzionatori.

La riforma ha introdotto delle ipotesi tassative di applicazione del procedimento di autotutela, distinguendo tra quella obbligatoria e quella facoltativa. Il Correttivo estende l'applicazione anche agli atti conseguenti ai procedimenti sanzionatori.

Quanto detto anche in ragione del fatto che la riforma ha riguardato non soltanto i procedimenti di imposizione, ma anche quelli sanzionatori, come dimostrato dall'applicazione del principio di proporzionalità ai procedimenti sanzionatori. 

Alcuni interventi governativi contenuti nel Decreto Correttivo attengono anche alla fase partecipativa del contraddittorio endoprocedimentale con l'obiettivo di armonizzare la predetta disciplina con il diritto di accesso agli atti. 

L'attuale disciplina, infatti, lascia un dubbio interpretativo sui due istituti.

L'art. 6 bis, l. n. 212/2000, prevede, a tal proposito, la concessione di sessanta giorni per l'esercizio del diritto al contraddittorio "informato ed effettivo" o per l'esercizio del diritto di accesso.

La norma, però, non chiarisce se si tratti di due istituti autonomi (ed, in tal caso, sarebbe assimilabile alla legge generale sul procedimento amministrativo) oppure se l'uno sia strumentale all'altro.

Come previsto dal decreto correttivo, invece, "ai fini della instaurazione del contraddittorio a seguito della comunicazione dello schema di atto di cui al comma 1 del medesimo art. 6-bis, per la presentazione di eventuali controdeduzioni e per la richiesta di accesso agli atti è assegnato un termine non inferiore complessivamente a sessanta giorni".

Il Correttivo interviene anche sul procedimento di interpello prevedendo che è inammissibile l'istanza di interpello presentata dal contribuente nella ipotesi in cui la banca dati non lo abbia informato della possibilità di presentare l'istanza “semprechè il contribuente non dimostri che il documenti di prassi richiamati nella risposta ricevuta non fornisce una soluzione univoca al quesito interpretativo”.

Non mancano modifiche alle detrazioni per carichi di famiglia e alle altre forme di agevolazione fiscale di cui può fruire il contribuente.

Alcuni interventi riguardano anche la procedure di riscossione, incrementando le garanzie e prevedendo una maggiore sensibilizzazione per i contribuenti che si trovino in "difficoltà economiche". L'intervento prevede, inoltre, che per la nomina degli ufficiali della riscossione siano necessari determinati requisiti. 

Il Decreto dimostra l'esigenza, sempre più impellente, di modificare il sistema tributario e di perfezionare gli aspetti normativi, ancora dubbi, della riforma fiscale.

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