Locazione: è possibile la compensazione tra canone non versato e deposito cauzionale

La Redazione
18 Luglio 2025

Il Tribunale di Taranto, richiamando l'art. 1243 c.c., ha riconosciuto la piena operatività della compensazione tra le somme dovute a titolo di canone e quelle trattenute dal locatore come cauzione, qualora non sia stata avanzata alcuna richiesta risarcitoria per danni all'immobile.

Il Tribunale di Taranto, con la sentenza in esame, affronta il tema della compensazione tra canoni di locazione non versati e deposito cauzionale, a seguito di un'opposizione a decreto ingiuntivo.

La controversia nasce dalla richiesta del locatore di ottenere un decreto ingiuntivo per il pagamento di tre mensilità non corrisposte relative a un contratto di locazione registrato nel 2018. L'opponente eccepiva l'intervenuta estinzione del debito attraverso la compensazione con il deposito cauzionale precedentemente versato, asserendo di aver pagato regolarmente fino a marzo 2019 e di aver esercitato recesso anticipato.

Il Tribunale, richiamando l'art. 1243 c.c., riconosce la piena operatività della compensazione tra le somme dovute a titolo di canoni e quelle trattenute dal locatore come cauzione, qualora non sia stata avanzata alcuna richiesta risarcitoria per danni all'immobile.

La pronuncia tiene conto, infatti, della più recente giurisprudenza di legittimità, secondo cui l'obbligo di restituzione della cauzione insorge con la cessazione del rapporto, salvo domanda giudiziale di attribuzione della stessa a copertura di danni specifici o importi rimasti impagati (Cass., sez. III, 5 luglio 2019, n. 18069Cass., VI, 5 gennaio 2023, n. 194).
Ulteriore profilo di interesse trattato dalla sentenza riguarda la domanda riconvenzionale del conduttore volta a ottenere l'indennizzo per migliorie apportate all'immobile, nello specifico l'installazione di un cancello automatico. Il Tribunale, facendo applicazione degli artt. 1590 e 1592 c.c., nonché della clausola contrattuale che richiede il consenso scritto del locatore per ogni innovazione, rigetta la richiesta indennitaria rilevando la mancanza del consenso espresso del locatore.

Infatti, la decisione si fonda sulla consolidata giurisprudenza della Cassazione, secondo cui il diritto all'indennizzo per migliorie sussiste solo in presenza di consenso specifico e non può essere desunto da mera tolleranza o mancata opposizione (Cass., sez. III, 6 giugno 2019, n. 15317).

(fonte: dirittoegiustizia.it)

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