​Responsabilità sanitaria e perdita di chance: il Tribunale di Monza condanna la ASST per la morte di una paziente fragile

La Redazione
04 Settembre 2025

La sentenza del Tribunale di Monza affronta una complessa vicenda di responsabilità sanitaria relativa alla morte di una paziente anziana e fragile a seguito di una serie di omissioni e ritardi nella gestione clinica preoperatoria. Il giudice, aderendo alle conclusioni della consulenza tecnica d’ufficio e alla più recente giurisprudenza di legittimità, riconosce la sussistenza di un danno da perdita di chance di sopravvivenza, liquidato iure hereditatis, oltre al danno da perdita anticipata del rapporto parentale iure proprio in favore dei figli e dei nipoti della defunta. La sentenza ribadisce i principi in tema di nesso causale, di riparto dell’onere della prova e di criteri equitativi di liquidazione del danno da perdita di chance, escludendo invece la configurabilità di un danno-morte in assenza di prova rigorosa della causalità esclusiva e diretta. La pronuncia si sofferma altresì sulla corretta applicazione delle tabelle per la liquidazione del danno parentale e sul divieto di cumulo tra le diverse poste risarcitorie.

In tema di responsabilità sanitaria, qualora la condotta omissiva o imperita dei sanitari abbia determinato, con elevata probabilità, la perdita di una possibilità seria, concreta e apprezzabile di sopravvivenza per il paziente, si configura un danno da perdita di chance risarcibile iure hereditatis.

Non è invece risarcibile il danno-morte in assenza di prova che la condotta abbia costituito causa esclusiva o diretta dell’evento letale, né è ammissibile il cumulo tra danno da perdita anticipata della vita e danno da perdita di chance.

La liquidazione del danno da perdita di chance avviene in via equitativa e non può essere parametrata ai valori tabellari previsti per la perdita della vita, ma deve tenere conto delle peculiarità del caso concreto.

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