Integrazione dell’anagrafe condominiale: l'utilizzo dell’intelligenza artificiale nella soluzione di casi pratici

05 Settembre 2025

Il presente approfondimento operativo analizza i provvedimenti giurisprudenziali con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale applicata al caso pratico, integrato con il ragionamento del professionista. Un nuovo approccio di elaborazione ed interpretazione della giurisprudenza con gli strumenti innovativi dell'IA, coordinato con l'esperienza dei professionisti del settore immobiliare.

L'approccio sistematico

Lo scopo della presente trattazione è quella di fornire agli utenti un primo approccio della soluzione di un caso pratico con l'integrazione dell'intelligenza artificiale (d'ora in poi, breviter, solo IA). L'obbiettivo di questa sperimentazione rappresenta un esempio di come l'IA, se ben integrata con l'esperienza e la supervisione di un professionista, possa contribuire in modo efficace all'approfondimento della materia, evitando, al contempo, il rischio di derive formalistiche o riduttive nell'applicazione del diritto.

Attualmente, molte società hanno introdotto sul mercato diversi applicativi di IA e, tra questi, spicca il nuovo Sapient-IA di Lefebvre Giuffrè, il nuovo sistema di intelligenza artificiale nato per supportare i professionisti e le aziende fornendo soluzioni concrete e mirate attraverso diverse funzionalità.

Il caso pratico

Nella vicenda in esame (Trib. Napoli 26 agosto 2025), il condominio, con la procedura d'urgenza ex art. 700 c.p.c., aveva chiesto ad alcuni condomini l'immediata consegna dei dati catastali e della piantina del locale sottostante l'androne condominiale. La documentazione era necessaria per l'installazione di un impianto ascensore, commissionato con la normativa dello sconto in fattura del 75%.

Secondo parte ricorrente, nel contesto in esame, per quanto concerne il fumus, i condomini avevano l'obbligo di fornire i dati catastali degli immobili di loro proprietà ai sensi dell'art.10 della l. 220/2012 e, soprattutto, in riferimento all'art. 1130, comma 1, n. 6, c.c., norma che obbliga l'amministratore a tenere il registro dove annota l'anagrafe condominiale e l'aggiornamento periodico dei dati.

Quanto al periculum, invece, il ricorrente evidenziava che l'impianto doveva essere realizzato entro il 31 dicembre 2025, pena la perdita della detrazione fiscale e della restituzione del contributo ricevuto.

Costituendosi in giudizio, oltre alla legittimazione dell'amministratore, i resistenti contestavano l'assenza dell'urgenza.

La questione giuridica

L'amministratore di condominio, per ottenere dati catastali e planimetrie necessari alla progettazione di un ascensore “con sconto in fattura”, può ricorrere all'art. 700 c.p.c. invocando l'urgenza fiscale, oppure deve utilizzare gli ordinari poteri/doveri di anagrafe condominiale ex art. 1130, comma 1, n. 6, c.c.?

Il ragionamento del magistrato

Preliminarmente, quanto alla legittimazione, il Tribunale ha confermato che nei limiti di cui alle attribuzioni previste dagli artt. 1130-1131 c.c., l'amministratore può agire in giudizio o può resistere senza bisogno di alcuna delibera autorizzativa da parte dei condomini e può, tra l'altro, chiedere le necessarie misure cautelari. Nonostante ciò, il ricorso è stato rigettato per l'assenza del periculum in mora in quanto, ad avviso del giudicante, nella fattispecie de qua non era sussistere un pregiudizio la cui irreparabilità giustificasse l'accesso alla tutela d'urgenza propria dell'art. 700 c.p.c. per le seguenti ragioni:

In primis, il ricorrente lamentava, quale periculum, la perdita dello sconto in fattura; tuttavia, gli eventuali danni, avendo natura patrimoniale, precludevano l'adozione di un provvedimento cautelare d'urgenza, ferma restando l'esperibilità della più consona azione ordinaria. Difatti, i provvedimenti cautelari previsti dall'art. 700 c.p.c. devono ritenersi adottabili solo per la tutela di interessi afferenti alla sfera soggettiva dell'individuo (di natura essenzialmente non patrimoniale), che non troverebbero, nell'àmbito della cognizione ordinaria, un'adeguata soddisfazione e che, pertanto, giustificherebbero una pronuncia anticipatoria del giudizio di merito (Trib. Nola 11 dicembre 2014; Trib. Lamezia Terme 25 marzo 2011; Trib. Bari 30 giugno 2009).

Su altro versante, invece, il pregiudizio lamentato ben poteva essere ovviato tramite un comportamento attivo dello stesso ricorrente (del suo amministratore), secondo quanto prescritto dall'art. 1130, comma 1, n. 6, c.c., ragion per cui non erano comprensibili i motivi per cui l'amministratore di condominio, una volta non ricevuta risposta adeguata, non avesse effettuato direttamente un'interrogazione al catasto, addebitandone i costi ai resistenti, anziché intentare il presente giudizio cautelare.

In conclusione, per le ragioni esposte, il ricorso è stato rigettato.

L'utilizzo dell'IA

Dopo aver sottoposto il provvedimento all'IA, con prompt ben definiti sulla problematica del caso in esame, l'IA ha fornito il suo ragionamento con aspetti obbiettivi e critici.

L'IA, nel ricostruire la vicenda, individua con immediatezza l'oggetto principale del giudizio cautelare: la richiesta del condominio di ottenere, con urgenza, la consegna dei dati catastali e della planimetria di un locale privato per procedere alla progettazione e all'installazione di un ascensore. L'urgenza prospettata, però, non era collegata a un interesse primario della persona, bensì al rispetto di una scadenza fiscale – il 31 dicembre 2025 – entro la quale il condominio avrebbe potuto usufruire dello “sconto in fattura 75%”.

Pertanto, l'IA colloca la controversia nella categoria dei conflitti condominiali a sfondo patrimoniale, pur riconoscendo che, in altre fattispecie simili (installazione di ascensore per favorire la mobilità di soggetti disabili), la questione avrebbe potuto coinvolgere diritti della persona e assumere rilievo costituzionale.

Oltre a ciò, l'IA effettua le seguenti considerazioni.

Sintesi del ragionamento

L'intelligenza artificiale sviluppa un percorso interpretativo che parte dalla ricostruzione dei fatti essenziali: la consegna dei dati catastali e della planimetria di un locale privato; la finalità immediata della progettazione dell'ascensore; l'ottenimento dei bonus edilizi. L'IA riconosce sùbito che la questione centrale non è tanto la titolarità dei documenti, quanto la legittimità di utilizzare la cautela atipica per ottenere un risultato strettamente collegato a un interesse fiscale.

La valorizzazione degli aspetti di causa

Nel ragionamento dell'IA, particolare rilievo assumono alcuni aspetti fattuali e giuridici. In particolare, la natura documentale della pretesa: l'oggetto del contendere non era l'esecuzione di lavori o la rimozione di un ostacolo materiale, ma la consegna di documenti e informazioni. L'IA sottolinea come questo dato riduca ulteriormente la rilevanza dell'urgenza cautelare, perché le informazioni possono essere reperite anche per vie alternative. Inoltre, l'esistenza di un rimedio tipico (art. 1130, comma 1, n. 6, c.c.) è letto dall'IA come la chiave interpretativa della vicenda: la legge affida all'amministratore il potere-dovere di curare l'anagrafe condominiale e di reperire i dati anche senza la collaborazione dei condomini, addebitando i costi.

L'interpretazione della decisione del giudice

L'IA interpreta la decisione del Tribunale come una riaffermazione di princìpi consolidati: il periculum in mora non può coincidere con un danno patrimoniale. La perdita di un beneficio fiscale è, per quanto rilevante, un pregiudizio economico che può essere sopportato o compensato e non incide su diritti fondamentali della persona. Sebbene il ricorso sia stato respinto, l'ordinanza ribadisce la piena legittimazione processuale dell'amministratore ad agire senza delibera assembleare.

L'ammissione delle difficoltà interpretative

L'IA riconosce apertamente di incontrare alcune difficoltà interpretative nella gestione del caso. Comprende che l'ascensore è strumento tipico di eliminazione delle barriere architettoniche, tuttavia, in questo caso, l'urgenza non era legata a un condomino disabile, ma a una scadenza fiscale. La distinzione è sottile e rischia di creare sovrapposizioni fuorvianti, difficoltà nel valutare la soglia di gravità del danno: la perdita dello sconto in fattura dal punto di vista economico, appare gravissima; dal punto di vista giuridico, rimane pur sempre patrimoniale. Questa discrasia tra quantità economica e qualità giuridica non è semplice da gestire per un sistema di IA. Infine, in relazione all'anagrafe condominiale, sebbene la legge attribuisca all'amministratore il potere di acquisire i dati, nella pratica possono sorgere ostacoli burocratici (tempi di risposta del Catasto, rigidità delle procedure).

Possibili suggerimenti e considerazioni

Sulla base delle considerazioni svolte, l'IA suggerisce di attivare sùbito la procedura anagrafica: diffida ai condomini inadempienti, attesa del termine, acquisizione dei dati e addebito dei costi. Questo percorso, pur meno rapido di un'ordinanza, è giuridicamente sicuro. Inoltre, l'IA suggerisce di ricorrere a tecnici per i rilievi e attivare l'accesso agli atti edilizi presso il Comune: in questo modo si evita di dipendere esclusivamente dalla collaborazione dei resistenti.

Le considerazioni del professionista

La spiegazione discorsiva dell'IA mette in luce la tensione tra due logiche contrapposte: da un lato, l'interesse economico del condominio a non perdere un'agevolazione fiscale significativa; dall'altro, la funzione del processo cautelare che non può essere piegata a esigenze patrimoniali, ma deve tutelare diritti fondamentali e situazioni non rimediabili altrimenti. Il giudice ha scelto la seconda via, riaffermando la centralità del periculum qualificato e del rispetto delle procedure ordinarie.

L'IA riconosce che la strategia del condominio era debole e che una migliore impostazione avrebbe dovuto fondarsi non sul bonus fiscale, ma sul valore della solidarietà condominiale e sulla tutela dei diritti della persona.

Tuttavia, il suo ragionamento artificiale resta ancorato a un approccio “binario”: danno patrimoniale o danno personale. Nella realtà giuridica, invece, le categorie non sono così nette. Si pensi a un condominio in cui la mancata installazione di un ascensore, pur giustificata inizialmente da ragioni fiscali, finisca per incidere sulla mobilità di un soggetto con disabilità. In questo caso, l'urgenza non si esaurisce nella dimensione economica, ma si intreccia con diritti della persona. In ciò, l'IA, nel suo ragionamento, non ha colto la possibilità di una evoluzione della vicenda, cioè la trasformazione di un conflitto patrimoniale in una controversia sui diritti fondamentali. Questa rigidità riflette uno dei limiti principali dell'IA: la difficoltà a gestire la dinamicità del contenzioso e a immaginare scenari ulteriori oltre a quelli esplicitamente narrati nel provvedimento.

Dunque, l'analisi del provvedimento da parte dell'IA, sebbene efficiente nella sua capacità di estrarre e sintetizzare informazioni, ha rivelato alcune intrinseche criticità e difficoltà che meritano un'argomentazione approfondita, offrendo osservazioni critiche sulle attuali capacità di un'IA nel campo giuridico.

L'aggiornamento dell'anagrafe condominiale

L'amministratore assolve un servizio d'interesse collettivo consistente non soltanto nella conservazione/gestione dei beni e servizi comuni, ma anche in adempimenti burocratici come la tenuta dei registri di anagrafe condominiale (Trib. Treviso 25 gennaio 2017, n. 170). Difatti, l'art. 1130, comma 1, n. 6, c.c. prevede l'obbligo di adozione del c.d. registro dell'anagrafe condominiale che comporta la necessaria individuazione dei dati anagrafici di ciascun condomino, ivi comprese le informazioni relative alla residenza ed all'eventuale domicilio, oltre ai dati catastali dell'immobile, nonché il loro costante aggiornamento (Trib. Genova 26 maggio 2016, n. 1870). Tale disposizione se da un lato comporta in capo all'amministratore l'obbligo di regolare tenuta e di aggiornamento costante del registro, dall'altro prevede anche l'obbligo in capo al condomino di comunicare all'amministratore il proprio eventuale trasferimento in altro e diverso domicilio (Trib. Palermo 18 ottobre 2022, 4179).

Il diritto all'installazione dell'ascensore

Negli edifici condominiali, l'ascensore costituisce una dotazione imprescindibile per l'approvazione dei relativi progetti edilizi. Vero è che tale qualificazione è stata imposta dal Legislatore per i nuovi edifici, o per la ristrutturazione di interi edifici, mentre per gli edifici privati esistenti valgono le disposizioni di cui all'art. 2  della l. n. 13/1989; tuttavia, nel valutare il contrasto delle opere, cui fa riferimento l'art. 2 cit. (cioè dirette ad eliminare le barriere architettoniche), con la specifica destinazione delle parti comuni (art. 1117 c.c.), sulle quali esse vanno ad incidere, occorre tenere conto anche del principio di solidarietà condominiale (App. Messina 9 giugno 2025, n. 454). In relazione al principio in esame, i condomini possono installare a proprie spese l'ascensore in un edificio che ne è sprovvisto senza avere l'autorizzazione dell'assemblea condominiale e possono farlo anche se (in alcuni casi) ne deriva un disagio nell'utilizzo delle scale e se non si rispettano le prescrizioni tecniche previste dalla legge per il superamento delle barriere architettoniche (Trib. Como 9 settembre 2024, n. 972).

Considerazioni conclusive

A parere di chi scrive, il tema delle planimetrie e dei dati catastali è ricorrente nella prassi e, in numerosi casi, i condomini si rifiutano di fornire le informazioni, ostacolando di fatto la gestione condominiale. Nonostante ciò, l'amministratore dispone di strumenti tipici per acquisire tali dati, senza necessità di ricorrere a un provvedimento d'urgenza. Difatti, come precisato dal legislatore (art. 1130, comma 1, n. 6, c.c.), l'amministratore, in caso di inerzia, mancanza o incompletezza delle comunicazioni, richiede con lettera raccomandata le informazioni necessarie alla tenuta del registro di anagrafe. Decorsi trenta giorni, in caso di omessa o incompleta risposta, l'amministratore “acquisisce le informazioni necessarie”, addebitandone il costo ai responsabili.

Diverso è il discorso in materia di ascensori e barriere architettoniche: in tale ambito, come visto in precedenza, la Cassazione ha affermato princìpi molto avanzati, richiamando gli artt. 2 e 42 Cost. e valorizzando il principio di solidarietà. L'installazione di un ascensore può essere autorizzata anche contro la volontà di alcuni condomini, qualora necessaria per garantire la mobilità di persone disabili (Cass. civ., sez. II, 14 giugno 2022, n. 19087).

In conclusione, il provvedimento del Tribunale di Napoli ribadisce che la tutela cautelare atipica non può essere utilizzata per finalità fiscali, e che l'amministratore deve avvalersi dei poteri ordinari conferitigli dalla legge. In tale contesto, il giudice segue un approccio lineare, respingendo le eccezioni processuali e decidendo in via assorbente sul periculum: la ratio è evitare che l'art. 700 c.p.c. diventi scorciatoia per supplire a inerzie superabili con gli strumenti tipici.

Riferimenti

Tarantino, Intelligenza artificiale: applicazioni innovative in condominio, in IUS-Condominioelocazione.it, 28 aprile 2025.

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